L'ULTIMO RESPIRO


La luce lunare imbiancava le cadenti pareti del castello creando ombre misteriose come oscuri pozzi senza fondo. Il vento soffiava impetuoso ed aveva scacciato le nubi plumbee che avevano cercato invano di oscurare la luna. Nel cielo volavano in cerchio numerosi mefix , strani animali dalla testa d’aquila ed il corpo squamoso come quello di un drago, e del drago avevo la coda lunga ed acuminata, mentre le ali erano simili a quelle dei pipistrelli. Avevano un’apertura alare di più di tre metri ed erano feroci e micidiali predatori. Sulla torre più alta del castello sventolava il vessillo del Signore del maniero, l’enorme drappo si agitava sfilacciato e sbiadito, lugubre ricordo del fasto che fu. Uno dei mefix si staccò dal branco e si gettò verso il vessillo battuto dal vento. La bestia lanciando il suo grido acuto e vibrante portò gli artigli in avanti pronta a ghermire la preda, ma quando fu quasi sulla torre, con un potente colpo d’ala riprese quota emettendo un stridio che allarmò il resto del branco che veloce si allontanò dal castello disperdendosi. Una figura coperta da un lungo mantello scuro si erse al centro della torre alzando le braccia verso il cielo. L’aria si mosse scontrandosi contro il vento e ci fu un attimo di calma piatta, nessun movimento, nessun suono, come se tutto si fosse fermato trattenendo il respiro. La figura si calò il cappuccio e si voltò verso la luna piena che brillava nel cielo. Girò piano su se stessa e sopra di lei si formò come un cerchio iridescente, fu allora che il vento riprese a soffiare più forte di prima sollevandole i lunghissimi capelli argentati. Lampi di luce tagliarono il cielo come se ci fosse stato un temporale, ma nessuno tuono scosse l’aria e nessuna nube oscurò il cielo. Le mani della figura si muovevano lente formando strani disegni, ad ogni mossa corrispondeva un lampo diverso. Il cielo si aprì come una tenda luminosa ed una luce bluastra e lattiginosa apparve tra le saette e si avvicinò alla torre fino ad illuminarla completamente inghiottendola nella sua accecante iridescenza. Una colonna di luce azzurra si levò dalla torre perdendosi nell’altitudine del cielo fino ad arrivare alle stelle. La figura si accasciò al suolo, mentre dalla luce azzurra emerse un’altra figura coperta da un lungo mantello fatto di scaglie di 
drago, era priva di volto ed il suo corpo era trasparente.
- Il tuo richiamo mi è giunto forte e chiaro … Non potevo non rispondere ad una delle mie sacerdotesse  -
La figura dai capelli argentati si alzò e prostrandosi in un profondo inchino prese un lembo del mantello e lo baciò.
- Mia dea la situazione è grave … Noi da sole non possiamo farcela … -
- Il portale può rimanere aperto solo fino all’alba … conosci le regole … la mia permanenza nel tuo mondo è vincolata al sacrificio di una vita … -

La figura dai capelli argentati tirò fuori un lungo pugnale con il manico d’oro tempestato di gemme preziose, alzò le braccia verso il cielo rivolgendo la lama verso il proprio petto.

- Così sia mia dea … per la tua salvezza e per quella di questo mondo … -
Con decisione la lama si piantò nel petto della donna che senza un grido si accasciò ai piedi della dea. La colonna di luce azzurra deflagrò per poi tornare nella sua forma originale, ma il suo colore adesso era violetto. A terra c’era solo un mantello vuoto, mentre il corpo sotto al mantello di drago aveva acquistato forma e consistenza e possedeva un volto. Il cappuccio calò lentamente ed il vento smosse lunghi capelli del colore della luna che luccicavano di riflessi purpurei. La dea si coprì con l’ampia ala del mantello e scomparve lasciando solo lievi scintille violette.
- Non funzionerà!! .. – disse deciso un giovane bellissimo che indossava una lunga tunica nera e portava sulla fronte il cerchio del potere - .. Sono passati secoli dall’ultima volta che la dea è scesa tra noi … Mai nessuno è più riuscito ad evocarla … Magdala non è in grado, lei non ha il dono … Lei … -
Ma fu interrotto da un lampo di luce che esplose al centro dell’antica sala del trono. La dea apparve ed allargò le braccia e sembrò che un bellissimo drago fosse apparso per magia.
- La fede è importante .. Lord Syntra … Ma mi sembra che voi ne siate sprovvisto … - La voce della dea scosse le polverose mura e qualche pezzo di roccia cadde sul pavimento frantumandosi in mille pezzi. Tutti si prostrarono ai piedi della dea, tutti tranne il giovane che aveva parlato. Lui e la dea si guardarono intensamente, poi il giovane, come prima la sacerdotessa, s’inginocchiò ed afferrato un lembo del mantello lo baciò.
- Mia signora … - mormorò - … perdonate la mia insolenza e la mia stoltezza, come ho potuto dubitare che non accorreste in nostro aiuto? … -
- Magdala si è sacrificata … i vostri occhi mortali mi vedranno con il suo volto .. il tempo è poco … ed il bisogno è grande … Parlate Lord Syntra … Cosa è accaduto? –
Le persone che erano nella stanza, ad un cenno della dea, si alzarono e si raggrupparono in fondo all’ampia sala rischiarata solo dalla luce di innumerevoli candelabri in ferro battuto a dieci braccia. Lord Syntra si alzò e lei gli fece cenno di avvicinarsi. Gli sfiorò il volto e lui rabbrividì, il tocco di quelle dita lunghe era gelido come gli spazi siderali.
- Tuo padre mi ha servito bene … perché adesso l’equilibrio si è infranto? .. Tu non hai tutto il potere … sei incompleto … Questo non può accadere!!!! –
- Quando era sul letto di morte dopo che aveva cinto la mia testa con il cerchio del potere, un mefix è entrato dalla finestra e gli ha rubato l’ultimo alito di vita … E non ha potuto finire di pronunciare la formula del passaggio … Adesso quell’alito è nelle mani dei Kamussiani, sanno che senza io non posso esercitare il potere e mantenere l’equilibrio … Guarda, la rovina che ci circonda è lo specchio della rovina del nostro mondo. –
Gli occhi della dea guardavano attraverso quelli di Magdala, e ciò che vedevano era un giovane disperato e bellissimo. Sentì che il cuore della sacerdotessa batteva più velocemente quando gli occhi allungati e scuri del giovane Lord si posavano su di lei.
- Non era un vero mefix .. era un sospiratore .. com’è possibile che i Kamussiani abbiano al loro servizio un sospiratore … solo chi detiene il potere può comandare i sospiratori … - disse la dea
Lord Syntra abbassò il capo.
- Una delle sacerdotesse ha tradito … - rispose in un soffio
Un urlo tremendo scosse la sala facendo cadere altre pietre. La dea si portò le mani al petto come quando un dolore forte attraversa il corpo piegandolo. Una delle sue figlie aveva tradito. Non poteva crederci, solo una volta era accaduto, e ciò che era successo aveva distrutto l’equilibrio portando la dea vicino alla distruzione.
- Tradimento!!!!!!! … - urlò
e stringendo il pugno costrinse il giovane Lord ad inginocchiarsi di nuovo fino a farlo prostrare ai suoi piedi. Lord Syntra sentì il dolore della dea attraversalo come una folata gelida, gli mancò il respiro e sentì la testa scoppiargli, l’incompletezza del suo potere lo rendeva vulnerabile, se la dea non avesse allentato la sua morsa il suo cuore sarebbe scoppiato. Ma la dea aprì il pugno ed il giovane poté riprendere a respirare.
- Perché?!!! – sibilò furiosa - … Perché questo tradimento??!!!! –
Un mormorio si sparse per la sala e le altre sacerdotesse si strinsero l’una all’altra temendo l’ira della loro dea.
- Dovevo scegliere colei che mi avrebbe affiancato durante la mia reggenza … Mio padre mi aveva consigliato Minerva … Ma il mio cuore aveva già scelto .. E quando nel giorno della luce annunciai il nome di Magdala .. Minerva giurò che si sarebbe vendicata … Mio padre tentò di placarla, ma lei era piena di odio e di rabbia, la luce era scomparsa dal suo cuore … E prima che mio padre potesse fermarla lei fuggì per unirsi ai Kamussiani … E’ colpa mia .. E per questo sto pagando … -
Lo sguardo che il giovane regalò al volto dell’amata fece trasalire la dea. L’amore che aveva legato i due giovani era potente come la luce del portale, e la disperazione altrettanto grande.
- Dobbiamo recuperare l’ultimo alito di vita di tuo padre e per farlo dobbiamo inoltrarci nel territorio dei Kamussiani ed uccidere colei che ha tradito, solo così il tuo destino si compirà … dovrai esser tu e soltanto tu a vibrare il colpo mortale .. Se Minerva morirà per altra mano l’alito andrà perduto e tutto ciò che avete sempre conosciuto non sarà più, il portale non potrà più essere aperto ed io svanirò per sempre … - guardò Lord Syntra - … Tu non puoi allontanarti dalla torre senza il mio aiuto, il tuo potere incompleto ti rende fragile … - 
Le sacerdotesse intonarono un antico canto che si spanse per l’alta volta della sala avvolgendo tutto e tutti. La dea allungò una mano e Lord Syntra la prese saldamente. Una luce lieve li avvolse e quando si dissolse entrambi avevano perso le loro suntuose vesti per sostituirle con modesti abiti da pellegrini. I lunghi capelli di Magdala erano stati raccolti in una treccia che si avvolgeva sulla sommità del capo ed il loro colore luccicante spento da un cupo nero corvino. La dea batté le mani e fu come una deflagrazione. Quando il suono si dissolse di lei e di Lord Syntra non vi era più traccia. 
Il vento gelido attraversava il corpo del giovane, gli sembrava che lame ghiacciate lo facessero a pezzi, se il suo potere fosse stato completo quel volo non lo avrebbe fatto soffrire in quel modo. Ma la sofferenza che lo attraversava non derivava solo dalla sua incompletezza, Il suo cuore sanguinava, era fra le braccia dell’amata ma era solo un’illusione, lei non c’era più si era sacrificata per lui per il mondo che avrebbe dovuto proteggere e servire e che invece stava rotolando verso la distruzione. Il gelo cessò e si ritrovarono in un bosco scuro e scheletrico. Lord Syntra si portò una mano al petto e quando la ritrasse vide che era macchiata di sangue. Guardò la dea spaventato.
- Il tuo potere si affievolisce avvicinandosi alla traditrice … Lontano dalla torre sei debole … La tua metà ti è venuta a mancare lei era parte integrante della tua forza … - Lo guardò ed i suoi occhi luccicarono nel buio - … Avevi fatto la scelta giusta … -
Lord Syntra crollò in ginocchio gemendo. La dea si chinò e gli prese il volto tra le mani poi posò le labbra sulle sue. Il giovane sentì un calore violento ed una scossa che lo fece sentire forte come un leone.
- .. Posso farlo solo una volta .. – disse la dea carezzandogli il volto e provando la struggente passione della sua sacerdotessa.
- Allora dobbiamo fare presto … la fortezza dei Kamussiani è al di là del lago delle tenebre –
In silenzio s’incamminarono verso l’ampia distesa scura che era davanti a loro. La dea tese le mani davanti a se e l’acqua si trasformò in ghiaccio. Scivolarono veloci e silenziosi come vele sul mare, il vento smuoveva le loro vesti. Sopra le loro teste iniziarono a raggrupparsi numerosi mefix. Stridevano minacciosi ma non si avvicinavano. Erano a metà dell’ampio lago, quando la superficie si frantumò e davanti a loro spuntarono dal ghiaccio esseri metà umani e metà lupi. Lord Syntra sfoderò la sua luccicante spada e si apprestò ad affrontarli. Ne abbatté molti ma loro continuavano a spuntare dal ghiaccio e ben presto si ritrovarono circondati. In mezzo a loro apparve una donna bellissima con lunghi capelli dorati.
- Minerva!!! .. – disse Lord Syntra, sentendo che la forza che gli aveva infuso la dea si stava spegnendo.
- Sei venuto con lei!!! .. Non ti è bastato umiliarmi una volta?!!! … - si rivolse alla dea - … Potevi anche evitare di mascherarti Magdala!!! … Ti riconoscerei ovunque … Adesso potrò prendere la mia vendetta, ti ucciderò e con te tutto finirà!!! ..Se non potrò averlo io non lo avrà nessuna!!! .. Che il caos abbia inizio!!! .. Tutto terminerà per mano mia .. Io dovevo essere la prescelta!!!! … -
Si scagliò contro la dea brandendo il pugnale sacro che ogni sacerdotessa possedeva. Lo stesso con cui Magdala aveva sacrificato la sua vita. Lord Syntra le andò incontro e la lama della spada si incrociò con quella del pugnale. Minerva ingaggiò battaglia con il giovane e mentre combatteva si rese conto che l’odiata rivale non si muoveva, non reagiva, non accorreva in aiuto del suo amore. La cosa le sembrò strana, ma la battaglia l’assorbiva completamente per permetterle di capire. Il giovane sentiva le forze abbandonarlo, la furia della fanciulla respinta era così violenta e devastante che lo stava annientando. Crollò in ginocchio dopo aver schivato un colpo mortale. Minerva si bloccò, indecisa su chi colpire per primo. Fu allora che Lord Syntra alzò la testa e la guardò negli occhi. Un rivolo di sangue gli uscì dalle labbra. Era mortalmente pallido. Minerva guardò Magdala che sembrava indifferente all’imminente morte dell’amato.
- Lei non mi merita … - Mormorò Lord Syntra - … Io … Io ero venuto a dirti che volevo te al mio fianco … Lei, lei non appartiene più al mio cuore … - Minerva lo guardò confusa, abbassò il pugnale e s’inginocchiò davanti al giovane che aveva deposto la spada. Il sangue usciva copioso dalla bocca del Lord. Lei lo toccò e si macchiò le diafane dita di quel liquido caldo e denso. Posò il pugnale accanto alla spada e fu allora che Lord Syntra con le ultime forze rimaste afferrò il pugnale e lo piantò nel petto della giovane sacerdotessa. Lei spalancò la bocca ma non uscì nessun suono. Un alito gelido come la morte uscì dalle sue labbra livide. Lord Syntra crollò la testa e solo allora sentì la voce del padre sussurrare le ultime parole della formula del passaggio. Una luce accecante illuminò a giorno il lago delle tenebre, il ghiaccio si sciolse e Lord Syntra scivolò nel gelido abbraccio delle acque scure. 
Nella grande sala del trono, dove le sacerdotesse non avevano mai smesso di salmodiare il canto propiziatorio, ci fu un lampo ed un tuono che fece tremare il castello fin dalle fondamenta. Lord Syntra e la dea apparvero al centro della sala. Il giovane aveva di nuovo le sue suntuose vesti e con esse tutto il suo potere. Adesso era il nuovo reggente, l’equilibrio era stato ripristinato ed il caos scongiurato. Il cerchio del potere finalmente luccicava sulla sua fronte. Lui s’inchinò davanti alla dea e come aveva fatto prima le baciò il mantello.
- Il mio compito è finito .. posso tornare nel mio mondo e chiudere il portale … L’equilibrio è stato ristabilito, il potere è completo, la traditrice è stata distrutta .. –
Scostò la veste ed ai suoi piedi tutti videro il corpo privo di vita di Minerva. Un mormorio di stupore invase la sala
- … Lei verrà con me, è pur sempre una delle mia figlie ed una madre non abbandona mai una figlia … -
Lord Syntra la guardò con dolore, il volto della dea era quello dell’amata, ed anche se il suo potere era pieno e potente, niente avrebbe mai potuto colmare il vuoto del suo cuore. Magdala gli sorrise e per lui fu come una pugnalata in pieno petto.
- La mia permanenza nel vostro mondo costa il tributo di una vita .. Ma oggi le vite perse sono state due .. Un tributo troppo alto … -
Batté le mani e come era successo prima ci fu come una deflagrazione violenta. Quando si dissolse la dea e Minerva erano scomparse e davanti agli occhi increduli del giovane stava la sua amata Magdala, che gli sorrideva con il suo volto radioso e bellissimo incorniciato da quei capelli luccicanti che lui tanto amava. Nella sala calò un silenzio quasi irreale. Lei allungò una mano e lui la prese, era calda e vibrante. Sul suo volto tornò il sorriso, l’attirò a se e la baciò con passione. Sulla torre il portale si chiuse ed il vessillo sventolò piano tornando al suo originario splendore. Sotto la luce bianca della luna la natura, che aveva smesso di respirare assieme a Lord Syntra, adesso tornava a vivere e battere come il cuore del suo custode.

FINE





Commenti

  1. è una storia meravigliosa, mi ha tenuta incollata fino alla fine. bellissime le descrizioni, in un così ristretto spazio sei riuscita a creare tutto un mondo, sembrava di averlo davanti agli occhi. grazie, silvia...

    RispondiElimina
  2. l'emozione si rinnova ad ogni lettura, bello Silvia :D

    RispondiElimina
  3. una storia che toglie il respiro...bellissimo racconto silvia

    RispondiElimina

Posta un commento

Post popolari in questo blog

Eventi, invenzioni e scoperte anni 20

Moda e arte barocca