Parole.... Nazim Hikmet
Bentrovate care Perline, eccoci ad un nuovo appuntamento con la nostra rubrica Parole..
Quest'oggi ho scelto per voi un'autore che è sicuramente tra i miei preferiti, a lui è legato un aneddoto della mia infanzia che vi racconterò poi.. ma ora ve lo presento : Nazim Hikmet
Nâzım Hikmet-Ran meglio conosciuto csemplicemente come Nazim Hikmet, nasce nell'allora Impero Ottomano, a Salonicco il 20 novembre 1902 ed è deceduto a Mosca, appena sessantenne, il 3 giugno 1963.Questo straordinario poeta, scrittore e drammaturco è stato definito il "rivoluzionario romantico" o il " comunista romantico".
Questo perchè Hikmet dopo la Guerra d'Indipendenza, si era trasferito a Mosca, dal 1921 al 1927 ed aveva studiato sociologia scoprendo anche i testi di Marx e della rivoluzione sovietica e diventando a seguito di questo comunista, ma soprattutto antimilitarista ed ateo.
Conobbe Leninin ed altri personaggi che ebbero molta influenza su di lui.
Hikmet ebbe una vita avventurosa, segnata da ripetuti arresti per le sue convinzioni politiche, e spesso trascorsa in esilio. Si sposò ben quattro volte ma l'amore fu fulcro vitale ed importante per tutta la sua vita, un'amore pieno ed appassionato dal quale ha tratto spesso materiale da poi trasbordare nelle sue opere, spesso senza eccessivo bisogno di romanzazione.
Le sue poesie sono state tradotte in più di cinquanta Paesi , non a caso è considerato il primo poeta turco di ogni tempo.
Ed ora l'aneddoto di cui vi parlavo, piccolissima, avrò avuto 6 o 7 anni, trovai un'appunto di mio padre con la poesia che sto per citarvi e io non comprendendo ancora appieno il senso di questo bellissimo scritto rimasi molto pensosa. Ma non riuscii più a trattenermi e a sera chiesi a mio padre perchè avesse scritto quelle cose...cosa significava che il più bello dei suoi figli non era ancora cresciuto? Era infatti questa la frase che più mi aveva colpito, mi spiego che le parole erano di Hikmet, più tardi negli anni ne compresi appieno il senso ma da allora lo porto nel cuore..
Il più bello dei mari
Il più bello dei mari
è quello che non navigammo.
Il più bello dei nostri figli
non è ancora cresciuto.
I più belli dei nostri giorni
non li abbiamo ancora vissuti.
E quello
che vorrei dirti di più bello
non te l'ho ancora detto.
Amo in te
Amo in te
l'avventura della nave che va verso il polo
amo in te
l'audacia dei giocatori delle grandi scoperte
amo in te le cose lontane
amo in te l'impossibile
entro nei tuoi occhi come in un bosco
pieno di sole
e sudato affamato infuriato
ho la passione del cacciatore
per mordere nella tua carne.
amo in te l'impossibile
ma non la disperazione.
Sei la mia schiavitù sei la mia libertà
Sei la mia schiavitù sei la mia libertà
sei la mia carne che brucia
come la nuda carne delle notti d’estate
sei la mia patria
tu, coi riflessi verdi dei tuoi occhi
tu, alta e vittoriosa
sei la mia nostalgia
di saperti inaccessibile
nel momento stesso
in cui ti afferro
La vita non è uno scherzo.
La vita non è uno scherzo.
Prendila sul serio
come fa lo scoiattolo, ad esempio,
senza aspettarti nulla
dal di fuori o nell’al di là.
Non avrai altro da fare che vivere.
La vita non è uno scherzo.
Prendila sul serio
ma sul serio a tal punto
che messo contro un muro, ad esempio, le mani legate,
o dentro un laboratorio
col camice bianco e grandi occhiali,
tu muoia affinché vivano gli uomini
gli uomini di cui non conoscerai la faccia,
e morrai sapendo
che nulla è più bello, più vero della vita.
Prendila sul serio
ma sul serio a tal punto
che a settant’anni, ad esempio, pianterai degli ulivi
non perché restino ai tuoi figli
ma perché non crederai alla morte
pur temendola,
e la vita peserà di più sulla bilancia.
Credo che semplicemente leggendo queste che non sono che un assaggio delle opere di Hikmet voi possiate comprendere perchè veniva definito un romantico, lo era , era appassionato e romantico, amava, desiderava, anelava la donna dei suoi desideri e nelle sue righe questo traspare completamente.
Allo stesso modo traspare il suo amore ed il suo rispetto per la vita, per la libertà, l'uguaglianza tra le genti e l'importanza che ogni singolo ha nei confronti degli altri.
Alle prossime Parole...
Sono rimasta semplicemente affascinata da queste parole...Hikmet non lo conoscevo, ma adesso m'incuiosisce questa sua romanticità e amore per la vita che sono vividi in queste righe..E' senz'altro da approfondire e poi, Reb, sono veramente senza parole per quell'albero....mi ha commossa. E' la linfa, l'essenza, il cuore stesso della pianta, della vita.........Grazie per averle condiviso con noi.
RispondiEliminaPosso esprimere ciò che provo con un WOW!? =)
RispondiEliminaAssolutamente delle parole stupende, mi piace tanto la poesia "Il più bello dei mari"!
Complimenti! ^_^
Grazie infinite ad entrambe, Hikmet è favoloso, la mia scelta è ricaduta finora su scrittori non italiani, non perchè non ami la letturatura italiana, tutt'altro, ma semplicemente perchè magari gli italiani li conosciamo un pochino tutte mentre questi potevano essere meno conosciuti...Sono felice che abbiato apprezzato la mia scelta..
RispondiEliminaManu la foto mi ha colpito tantissimo, hai proprio ragione, è favolosa..la vita, l'essenza di essa...
io conoscevo "il più bello dei mari"... è una delle poesie che ci ha fatto leggere il mio professore a scuola e credo che sia l'unica che riesco a ricordarmi senza difficoltà... l'ho sempre trovata bellissima.. non so... è magica. :) bell'articolo :)
RispondiEliminaGrazie =)
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