Quando la vita era un Charleston: Gangster e proibizionismo-parte 6

Gli anni'20 sono anche gli anni del PROIBIZIONISMO ovvero il divieto della produzione, commercio e consumo di bevande alcoliche negli Stati Uniti. Dopo l'istituzione del Proibizionismo tuttavia, milioni di americani vogliono continuare a bere e sono disposti a pagare quanto richiesto dal mercato nero per farlo; il prezzo degli alcolici aumentava di dieci volte dopo l'acquisto all'ingrosso in paesi dov'era ancora legale, come il Canada o il Messico, e il conseguente contrabbando in territorio statunitense. Sovente gli alcoolici arrivavano con barche via mare, altre volte venivano direttamente istituiti laboratori clandestini, perfino nei boschi, dove si realizzavano birra o surrogati del whiskey e di altri superalcoolici, chiamati generalmente "Moonshine", adulterati con vari coloranti e liquidi da taglio. All'inizio le bottiglie venivano vendute in negozi di generi comuni, che tenevano una modesta quantità da parte a fronte dell'elevato margine di guadagno comparato al rischio; in seguito iniziarono a fiorire in tutti gli Stati Uniti i così detti "Speak-easy", sorte di club con ingresso tramite parola d'ordine dove si poteva bere tranquillamente.
Il Proibizionismo e i "ruggenti anni venti" furono indissolubilmente collegati alla nascita del fenomeno noto come Gangsterismo, del quale figura di spicco assoluto fu Al Capone; la sua fortuna infatti, così come quella di molti altri criminali conclamati e non, fu raggiunta tramite i proventi del traffico di alcool, sfruttando la proibizione e la conseguente crescita esponenziale del prezzo, oltre al fatto che essendo la sostanza in questione non controllata ed illecita era possibile utilizzare metodi estranei al comune mercato per imporre il proprio prodotto e/o ottenere condizioni più favorevoli in generale.Capone era il numero uno del business nella città di Chicago. I proventi del "narcotraffico" di Capone vengono reinvestiti in altre attività, legali ed illegali, vanno a pagare la sua candidatura in politica e il controllo che egli esercitava sul Municipio, perfino nella figura del Sindaco e della polizia.Venne istituito un regime di tolleranza zero nei confronti della "droga" e degli "spacciatori": la polizia sparava sensazionalisticamente ai barili sui camion, spaccava a manganellate le bottiglie nei locali sotto gli occhi dei media, ingaggiava frequenti conflitti a fuoco in strada con i gangster. Le vittime fra gli agenti furono molte, così come quelle fra i cittadini inermi, ai quali bastava un gesto equivoco per finire sotto i proiettili della polizia. Si aprì così una fase di forte belligeranza fra la polizia e le bande criminali, in risposta ad efferati atti di sangue come la Strage di San Valentino e al conseguente malcontento dell'opinione pubblica, che iniziava a domandarsi se proibire una sostanza fosse il modo più razionale per arginare gli eventuali problemi collegati al suo consumo. Dopo l'esplosione degli Speak-easy e del Whiskey, più pratico da trasportare della meno potente birra, nelle neonate fiaschette da tasca, molte donne iniziarono a cambiare idea. Nel maggio 1929 la Sabin organizza un incontro presso un albergo di Chicago, rivolto a mogli e madri di famiglie dell'alta società; in quell'occasione dichiarò: "Non vogliamo che i nostri ragazzi crescano nell'atmosfera degli Speak-easy. Prima del proibizionismo i miei figli non avevano accesso all'alcool, ora lo trovano ovunque". Bisognerà aspettare Roosvelt che, nella campagna elettorale del 1932, dichiarerà di voler cancellare il Proibizionismo, ottenendo l'appoggio della Sabin, e di tutto l'elettorato ad essa collegato. Migliaia di affiliati a bande criminali correlate al mercato nero dell'alcool videro andare in fumo, da un giorno all'altro, un business da miliardi di dollari: milioni di Americani poterono acquistare l'alcool liberalizzato e regolarmente tassato, facendo impennare le entrate del Governo: vennero anche creati circa un milione di posti di lavoro collegati all'industria degli alcoolici.

fonte wikipedia
Io, se fossi vissuta al quel tempo, sarei stata una frequentatrice di Speak-easy ahahahahahahah....
RispondiEliminahahahahha!!! :)) mi sa anche iooo!!! ;)
RispondiEliminaAnche iooo!!!
RispondiElimina