BECCO D'AQUILA


Questa storia è accaduta in un regno di non so quale paese, molto, molto tempo fa ma potrebbe anche essere accaduta oggi nella tua città … Presta molta attenzione mio caro lettore …

C’erano due grandi amici, un orafo ed un pasticcere, che si conoscevano fin da quando erano
piccoli ed avevano condiviso sempre tutto, cose belle e cose brutte, ed avevano sempre fatto tutte assieme anche le cose più importanti. La loro era una vera grande amicizia, come ve ne sono poche al mondo.
Possedevano la bottega, con sopra la casa, uno accanto all’altro, si erano sposati lo stesso giorno e la gioia della nascita di un figlio li aveva trovati trepidanti nella stessa radiosa giornata. L’orafo ebbe una bambina, mentre il pasticcere ebbe un bambino.
La nostra storia inizia proprio da qui, con lo strillare carico di energia e speranza di due piccole creature desiderate ed amate.
La figlia dell’orafo era deliziosa, aveva occhi verdi e capelli ramati e fu chiamata Isadora, mentre il figlio del pasticcere, pur essendo un bel bambino robusto con vivaci occhi scuri, aveva una cosa che sconvolse i genitori e tutti gli abitanti del villaggio: al posto del naso possedeva un piccolo e robusto becco d’aquila. I poveri genitori si rivolsero ai migliori medici del regno ma tutti dettero loro sempre la stessa risposta. Il bambino avrebbe dovuto tenersi quel rostro in mezzo alla faccia. Il pasticcere e la moglie si rassegnarono, era pur sempre il loro unico figlio, gli volevano bene, decisero così di non nasconderlo e di allevarlo come se fosse stato un bambino come tutti gli altri. Lo chiamarono Alex, anche se il paese lo battezzò crudelmente “Alex becco d’aquila”.
La vita del piccolo non fu affatto facile, tutti i bambini lo prendevano in giro, lo allontanavano e gli facevano i dispetti, tutti tranne Isadora. Il legame tra i due bimbi, infatti, era molto forte erano amici inseparabili, esattamente come i loro genitori. Capitava spesso che Isadora lo difendesse e lo proteggesse dai compagni cattivi e lui ricambiava costruendo per lei strani giocattoli o portandola nel bosco per farle scoprire le tracce degli animali e cercare le loro tane.
Gli anni passavano in fretta, però, ed Isadora diventava ogni giorno più bella. Anche Alex cresceva forte, ma con lui cresceva anche quell’orribile becco che aveva sulla faccia. All
’età di quindici anni la piccola Isadora era la fanciulla più bella del regno. Tutti i giovani del paese erano innamorati di lei, compreso il povero Alex. Purtroppo con l’aumentare della sua bellezza, aumentò anche la vanità di Isadora. Era così presa dal suo aspetto che passava tutto il giorno a pavoneggiarsi davanti allo specchio ed a far bella mostra di sé a giro con la madre, sempre in cerca di qualcosa di nuovo che mettesse in risalto il suo magnifico aspetto. Era così occupata a curare la sua immagine che sempre più spesso si dimenticava del suo vecchio amico d’infanzia e della forte amicizia che li aveva sempre uniti. Il padre, per proteggerla da tutti i corteggiatori, aveva addirittura assunto una guardia del corpo, così il povero Alex la vedeva sempre più di rado. 
La bellezza di Isadora era così sfolgorante che anche il viziato principe Guglielmo ne rimase stregato.
- Voglio che sia lei la mia sposa!!!! - disse un giorno pestando i piedi ed arricciando il naso come un bambino bizzoso

- Ma non si può!!! …  -  dissero il re e la regina - … La fanciulla non è di sangue reale e nemmeno nobile … E’ solo la figlia di un orafo!!! … - 
Ma il principe Guglielmo non sentiva ragioni. Tutti i giorni mandava alla fanciulla doni da capogiro e dava il tormento ai genitori. Tanto disse e tanto fece che alla fine il re capitolò e gli diede il permesso di chiedere la mano della bella Isadora. 
La notizia fece scalpore, tutto il paese non parlava d’altro e l’orafo toccò il cielo con un dito. Per il fidanzamento della figlia creò un gioiello degno di una regina tanto era bello e prezioso. 
Appena avuta l’incredibile notizia, Isadora corse subito a dirla al suo vecchio amico d’infanzia. Alex fu costretto a congratularsi con lei, anche se in realtà il suo cuore innamorato sanguinava. Ma che speranza poteva avere lui, con quel mostruoso becco d’aquila in mezzo alla faccia? 
- Voglio che mi prepari la torta più bella, più grande e più buona che tu abbia mai fatto! - gli disse la fanciulla mentre si osservava in tutte le superfici riflettenti che c’erano nel negozio del pasticcere. 


Quella sera Alex si coricò più triste che mai. Il suo amore sarebbe andato in sposa ad un altro e lui avrebbe dato qualsiasi cosa perché ciò non accadesse. Alex pensò che se Isadora fosse diventata brutta il principe non l’avrebbe più voluta in sposa, tutti i suoi pretendenti si sarebbero tirati indietro e lui avrebbe finalmente trovato il coraggio di farsi avanti confessandole il suo amore. Per lui, infatti, Isadora possedeva una bellezza che andava oltre all’aspetto fisico. Ma per quanto fantasticasse su quell’idea, sapeva benissimo che non sarebbe mai potuto succedere. 
Quando il mattino dopo il sole entrò nella stanza di Alex il ragazzo si svegliò controvoglia e strascicando i piedi andò a lavarsi la faccia. Quando si passò le mani sul volto sentì qualcosa d’incredibile: il becco d’aquila era scomparso. Alzò la testa di scatto e si diresse verso l’unico specchio che c’era nella stanza e che lui aveva accuratamente coperto con un panno. Lo strappò via e facendosi forza guardò. Un volto sconosciuto lo fissava. Chi era quel bel giovane? Una faccia simpatica con una bella bocca, due occhi vivaci ed intensi ed un vero naso perfetto e proporzionato erano riflessi sulla superficie lucida dello specchio. Fu più lo spavento che la gioia ed urlò così forte che i genitori, allarmati da quel grido, entrarono di corsa nella sua camera. Quando videro il volto del figlio senza il terribile becco la madre svenne ed il padre iniziò a saltare e ridere come un matto abbracciandolo e baciandolo sulla fronte. 
Ma se nella casa del pasticcere la felicità era densa come una deliziosa crema, nella casa dell’orafo non si poteva certo dire la stessa cosa. 
Isadora si svegliò raggiante. Quel giorno ci sarebbe stata la fastosa festa per il suo fidanzamento con il principe. Si alzò e la prima cosa che fece fu di guardarsi allo specchio. L’urlo che lanciò fu così acuto ed agghiacciante che all’orafo ed alla moglie si accapponò la pelle. Salirono di corsa le scale a due gradini per volta ed irruppero nella stanza della figlia. Ciò che videro li lasciò inorriditi. Sulla bellissima faccia di Isadora spiccava un mostruoso becco d’aquila al posto del naso. Lo scompiglio fu generale. 
Alex e suo padre si precipitarono in casa degli amici per dar loro la bella notizia e quando entrarono si trovarono davanti uno scenario da tragedia. Isadora piangeva disperata cercando, in vano, di nascondere con le mani il suo grottesco becco, sua madre giaceva svenuta sul divano ed il padre girava nel salotto dicendo parole irripetibili. Alex rimase senza ammutolito. Non poteva crederci, ma ciò che aveva desiderato con tanta intensità prima di addormentarsi, si era avverato. Si sentì diviso in due. Una parte di sé era dilaniata dai sensi di colpa per ciò che aveva desiderato e dalla paura di essere stato la causa di quel disastro, l’altra parte si sentiva felice perché forse, adesso, Isadora sarebbe stata finalmente sua. 
La notizia si diffuse alla velocità del vento e quando giunse alle orecchie del principe ormai tutto il paese lo sapeva già. 
Quando Guglielmo arrivò davanti alla casa della sua futura sposa, c’era così tanta gente, che dovette mandare avanti le guardie per farsi largo. Tutti volevano vedere il nuovo volto di “Alex becco d’aquila”, ma soprattutto volevano vedere la nuova mostruosità. Quando il principe riuscì a varcare la soglia e vide il volto deturpato di Isadora, spalancò gli occhi inorridito. 
- Chi è questo mostro?! … Non è certo la mia bellissima Isadora!!! … Io non sposerò mai un simile abominio!!! … - 
Isadora piangeva distrutta tra le braccia della madre che ancora stentava a capire se stava sognando o meno 
- … Ma vostra altezza … - tentò il povero orafo 
- … Non ho altro da dire!!! … Il fidanzamento è rotto!!! …-
E guardandola con infinito disprezzo si voltò, facendo svolazzare il suo pregiato mantello, e sé ne andò. 
Alex era furioso. Avrebbe voluto picchiarlo. Come si era permesso quel borioso e viziato di un principe, di trattare in quel modo la povera Isadora? Lui al suo posto l’avrebbe sposata anche così. Decise che era giunto il momento di dirglielo. Fece per avvicinarsi, ma Isadora, completamente sconvolta, fuggì dalla stanza e si precipitò fuori dalla porta posteriore. Alex le corse dietro, ma lei era velocissima, sembrava il vento. Si rifugiò nel bosco e quella fu l’ultima volta che in paese videro Isadora. 
Alex, però, non si diede per vinto. Tutti i giorni, prima d’iniziare a lavorare e dopo che aveva finito, andava nel bosco e chiamando il nome di Isadora la cercava senza sosta. La fanciulla, però, era ben decisa a non farsi trovare da nessuno. 
Quel triste giorno, Isadora, aveva corso così tanto da arrivare in una parte del bosco dove nessuno era mai giunto. Alla fine, stanca e disperata, si era accasciata al suolo desiderando solo di morire; ma non era questo il suo destino. 
- Tante lacrime avranno pure una ragione? … -
Isadora si voltò di scatto spaventata da quella voce ed incrociò lo sguardo con una vecchia dal volto rugoso e dai lunghi capelli bianchi. Indossava abiti miseri e consunti. 
- Che razza di domanda!!! … Secondo te perché starei piangendo? - ed indicò il becco che aveva in mezzo alla faccia. 
La vecchia la guardò senza scomporsi, poi sorrise 
- non mi sembra tanto più brutto del mio naso … Almeno il tuo è bello liscio, il mio invece è pieno di bitorzoli … - 
Isadora la fissò a bocca aperta, non sapeva se ridere o urlare 
- … Sono un mostro!!! - urlò - … Ero la fanciulla più bella ed ammirata di tutto il regno … E guardami adesso!!! - 
- e tutta la tua bellezza cosa ti ha dato? - 
- … Il principe Guglielmo mi amava e voleva sposarmi … - 
- Ed è bastato questo becco a far svanire il suo amore? … Allora non era vero amore, amava il tuo spetto, non te … - 
Isadora stava per rispondere ma la vecchia continuò 
- … Prima t’invidiavano, adesso ti deridono … Quante persone hai deriso tu perché non stavano al pari della tua bellezza? - 
La fanciulla la guardò stupita, poi abbassò gli occhi imbarazzata 
- … Le persone devono essere belle dentro, mia cara … questa è la vera bellezza, quella che resiste al tempo ed alle intemperie della vita. La bellezza esteriore è gradevole, certo, ma è effimera, oggi c’è e domani non c’è più … Tu hai fatto qualcosa per qualcuno con il cuore? … Hai mai dato qualcosa a qualcuno che non fosse solo il piacere di ammirarti? … Ricorda che la tua bellezza è un dono concessoti e non qualcosa frutto delle tue capacità … - 
- … Io … Io … - balbettò Isadora pensando con vergogna alla futilità della sua recente vita, ed agli amici che aveva allontanato. 
La vecchia le tese la mano e l’aiutò ad alzarsi 
- Vieni con me. Ti aiuterò a convivere con il tuo nuovo aspetto, a trovare la tua vera bellezza - 
Fu così che Isadora imparò l’antico e difficile mestiere di guaritrice. All’inizio si occupava solo degli animali feriti o malati che trovava nel bosco, poi un giorno aiutò e curò un viandante. Da allora si sparse la voce che nella foresta viveva una misteriosa guaritrice, dal volto coperto da un fitto velo, che faceva miracoli. Iniziò così un via vai di gente che andava a farsi curare dalla donna misteriosa. Lei non voleva denaro accettava cibo o doni di qualsiasi genere ed a volte anche solo la gratitudine della persona guarita. Isadora era soddisfatta e felice del suo lavoro e della sua nuova vita. Stava facendo qualcosa per gli altri ed era molto gratificante, tanto da farle quasi dimenticare il suo becco d’aquila. 
Dal giorno della fuga erano passati già due anni ed il giorno del suo diciassettesimo compleanno, Alex decise di fare festa al lavoro e di passare tutto il giorno nel bosco a cercare la sua adorata Isadora. Il suo cuore gli diceva che era viva e lui voleva trovarla. Per tutto quel tempo non aveva mai smesso di cercarla nemmeno per un giorno. Girò così tanto e così a lungo che alla fine, stanco ed avvilito si fermò davanti ad una casetta ricavata dall’enorme tronco di un albero secolare. Bussò ed entrò e si trovò davanti una figura tutta vestita di nero con il volto coperto da un fitto velo dello stesso colore. 
-  Sei tu la famosa guaritrice? - domandò avvicinandosi 
La figura annuì in silenzio 
- Dicono che puoi fare miracoli … Io ne ho bisogno … Sono due anni che cerco il mio amore, sento che è viva … Ma non riesco a trovarla … - 
Isadora sussultò. Alex l’amava pur sapendo che era un mostro e per tutto quel tempo non aveva mai smesso di cercarla 
- … Oggi è il nostro compleanno … - continuò Alex tristemente - … Ti prego aiutami … Non posso vivere senza di lei. L’ho sempre amata è stata la mia prima e unica amica. Quando gli altri mi ignoravano lei giocava con me .. Quando gli altri mi deridevano lei mi difendeva. Vorrei poterle dire tutto questo, dirle che l’amo qualunque sia il suo aspetto … - 
Isadora sentì il cuore balzarle in gola. Capì, finalmente, quale fosse il vero amore, non era certo quello del principe. Si sentì felice e leggera come mai le era successo, nemmeno quando aveva la sua sfolgorante bellezza. Grosse lacrime di felicità le bagnarono il volto. 
- Io guarisco la gente, non faccio magie - disse con voce incerta 
- Ma io sono malato … -  insisté Alex  - … E Isadora è la mia cura - 
La fanciulla sentì di ricambiare a pieno i sentimenti del giovane ed all’improvviso trovò il coraggio di rivelarsi. 
- Allora se Isadora è la cura … Io sola posso aiutarti -  e lentamente si alzò il velo mostrando il suo volto. 
Alex cadde in ginocchio senza fiato, non credeva ai suoi occhi, finalmente dopo tante vane ricerche l’aveva trovata. 
-  Isadora … - mormorò emozionato - … Ti ho cercata tanto … - 
La fanciulla gli carezzò il volto sfiorandogli il naso con il palmo della mano 
- Sei così bello … - disse piano - … Ma lo sei sempre stato … Anche quando avevi questo becco … Sempre gentile, generoso, altruista … La tua vera bellezza è sempre stata sotto gli occhi di tutti, ed io, accecata dalla mia vanità non l’ho mai vista … Potrai mai perdonarmi? - 
Alex le prese le mani e gliele strinse 
- Io ti ho sempre amata … Con o senza becco!! - 
Si schiarì la voce e la guardò negli occhi senza lasciarle la mano 
- Vuoi diventare mia moglie? - le chiese con voce rotta dall’emozione. 
Isadora sorrise illuminandosi tutta 
- Si!!! -  urlò gettandogli le braccia al collo. 
Fu allora che un’altra magi si compì. Come il becco si era spostato dalla faccia di Alex a quella di Isadora, adesso sparì dal volto della fanciulla scomparendo per sempre. 
- Il tuo naso!!! - disse Alex incredulo - … E’ tornato normale!!! - 
Isadora si toccò la faccia e dalla felicità iniziò a piangere. Infondo poco le importava che il naso fosse scomparso la vera cosa importante era lì davanti ai suoi occhi e si chiamava Alex. 
Il ritorno della fanciulla fu festeggiato dall’intero paese. La nuova Isadora piaceva molto di più della vecchia, e l’amore dei due giovani si sparse per l’intero paese come un balsamo benefico. La notizia del ritorno della bella Isadora giunse fino alle orecchie del principe, che si precipitò per farsi di nuovo avanti. Isadora, però, gli restituì tutti i suoi costosi regali e rifiutò la sua offerta. Alex ed Isadora si sposarono e vissero a lungo felici e contenti ed amati da tutto il paese. 
Fai attenzione, dunque, caro lettore se ti capita d’imbatterti in qualche “becco d’aquila”, o se guardandoti allo specchio, pensi di averlo tu, non fermarti solo a ciò che vedi, all’apparenza, spesso dietro alla facciata c’è molto più di ciò che si vede. 

FINE



Commenti

Post popolari in questo blog

Eventi, invenzioni e scoperte anni 20

Moda e arte barocca