Tra musica e storia



Arriviamo, nel nostro sintetico excursus, a Guido d'Arezzo, cui si deve l'attuale nomenclatura delle note. Difatti, alle note che erano segnate nelle righe e negli spazi, egli attribuì nomi corrispondenti alle sillabe iniziali dei primi sei versetti di un inno dedicato a San Giovanni Battista, come memorandum per gli allievi:

"Ut* queant laxis, Resonare fibris, Mira gestorum, Famuli tuorum, Solve polluti, Labii reatum, Sancte Iohannes"
(affinché possano cantare con voci libere le meraviglie delle tue azioni i tuoi servi, cancella il peccato del loro labbro contaminato, o San Giovanni)

* Nei paesi latini la nota Ut venne sostituita dalla nota Do (tranne in Francia), a partire dal XVII secolo.

Mancano del tutto tracce scritte della musica del Medio Evo, tuttavia si sa che in questo periodo vi era una grande produzione di musica non sacra: per celebrare i potenti, per accompagnare spettacoli teatrali o semplicemente per ballare.

Arriviamo a Parigi: qui nel 1150 si sviluppò la Ars Antiqua, una scuola di ispirazione pitagorica che nacque intorno alla Cattedrale di Notre Dame, da cui prese anche il nome.

Dalla scuola di Notre Dame uscirono grandi personalità musicali, Leonin e Perotin, i primi autori di musica sacra modernamente intesi.

E anche oggi ci dobbiamo salutare... lo facciamo con un brano tratto dal Musical Notre Dame de Paris


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