Anoressia e bulimia


Anoressia e bulimia, disordini alimentari e richieste d’aiuto

Oggi vorrei affrontare con voi un argomento che mi sta molto a cuore e che riguarda indistintamente ragazze e ragazzi, giovanissimi e meno giovani : i disturbi alimentari.
I disturbi dell'alimentazione sono delle modificazioni nel rapporto tra la persona e il bisogno di cibo, alcuni di questi si manifestano in modo meno grave e transitorio e dipendono per la maggior parte dei casi da eventi della vita quotidiana , esistono poi forme più gravi, che possono trasformarsi in vere e proprie malattie, come l'anoressia e la bulimia.


Ogni tipo di cattivo rapporto con il cibo deve essere  preso seriamente e risolto in modo rapido perché quando si incorre in una di queste malattie la guarigione, è si possibile, ma spesso  richiede un cammino fatto di determinazione e consapevolezza.
Vorrei però fare innanzitutto una distinzione, comunemente quando si parla di anoressia a noi vengono alla mente modelle magrissime che sfilano in passerella o ragazzine capricciose che non vogliono mangiare ma il discorso è molto più complesso e tenterò ora di fare un poco di chiarezza.

L'anoressia  è la mancanza o riduzione dell'appetito. Si tratta di un sintomo che accompagna numerose e distinte malattie, ed è dovuto a diverse cause.
Comunemente il termine è spesso usato come sinonimo di anoressia nervosa, ma in realtà esistono molteplici possibili cause di una diminuzione dell'appetito, alcune delle quali potrebbero risultare innocue, mentre altre sono indice di una grave condizione clinica o comportano un rischio significativo.

L’anoressia nervosa invece è il rifiuto del cibo da parte della persona e la paura ossessiva di ingrassare. Nelle forme più gravi  può portare a malnutrizione, inedia, amenorrea ed emaciazione. Le sue origini sono molto antiche.
Coinvolge nella sua evoluzione funzioni psicologiche, neuroendocrine , ormonali e metaboliche ed è una vera e propria malattia che non va assolutamente confusa con l’anoressia di cui sopra.
Spesso le cure farmacologiche attuali possono dare solo un modesto beneficio alla persona che deve lavorare su se stessa e cercare in se la forza di reagire.

La bulimia è anch’essa un disturbo alimentare e potremmo riassumerla nel definirla come un problema dell'alimentazione per cui una persona ingurgita una quantità di cibo assolutamente inadeguata, di molto maggiore a quello che gli servirebbe per alimentarsi, e lo fa abitudinariamente, per poi ricorrere a diversi metodi per riuscire a non metabolizzarlo e, quindi, ingrassare. Tra questi metodi il vomito autoindotto è spesso la tecnica più utilizzata assieme ai lassativi.


Dopo questa distinzione, a mio avviso importantissima, vorrei provare a capire quali sono le cause scatenanti che portano un individuo a utilizzare, o a non utilizzare affatto, il cibo,  facendolo diventare una vera e propria malattia.
Spesso si dice che la causa dell’anoressia nervosa o della bulimia è da imputare al bombardamento di modelli sbagliati da parte dei media, questo potrebbe essere vero ma i medici non sono d’accordo.
Come ho accennato prima, difatti, gli specialisti di questo genere di malattie alimentari è portato a credere che nella vita dell’individuo avvengano dei fatti, fattori scatenanti, che lo inducono a stipulare col cibo una vera e propria guerra.
Nell’anoressia c’è una restrizione più o meno radicale dell'alimentazione, accompagnata da un continuo pensare e rimuginare sul cibo, nella bulimia al contrario la persona è impegnata nel consumo continuo del cibo e nel suo rigetto.
L'anoressica tenta di non mangiare niente, la bulimica di mangiare tutto.
L'anoressia e la bulimia sono modi di esprimere uno stato di sofferenza affettiva attraverso il cibo e perciò attraverso il proprio corpo.
Di conseguenza dire che una persona diviene anoressica o bulimica per seguire dei modelli visti in  tv o per sentirsi semplicemente bella è molto molto riduttivo.
Difatti quello che è dato per certo è che anoressia e bulimia sono manifestazioni di problemi affettivi rivelanti.  Non si parla infatti della poca voglia di cibo quando magari si è tristi per amore o dell’abbuffata di nutella per calmare l’ansia, questi sono semplicemente episodi, l’anoressia e la bulimia si manifesta nella loro forma grave come difesa contro l'insoddisfazione, l'ansietà, il senso di vuoto o di abbandono che possono pervadere la vita di una persona.
Quando non siamo in grado di risolvere questi nostri stati emotivi profondi e spesso molto dolorosi nel momento nei quali li viviamo e in noi si crea un conflitto, le  persone predisposte possono cercare di risolvere il suddetto conflitto spostando l’attenzione su un altro aspetto, il cibo, che è importantissimo nella nostra società ed è da tutti considerato un aspetto rilevante. 
Potremmo quindi dire che così facendo si cerca di inviare messaggi di aiuto, che spesso non vengono colti, rifiutare il cibo o farlo diventare l'aspetto predominante della propria vita è  chiedere a gran voce di essere ascoltati, accettati, aiutati.
Molto spesso, quando queste patologie sono spinte al limite l'anoressico non riesce più ad accorgersi di aver varcato un punto di non ritorno, tanto che le persone che soffrono di questa malattia non riescono a vedersi  per ciò che sono, ma continuano a vedersi grassi, goffi e comunque mai bisognosi di cibo e cure.


Ho scritto questo articolo su suggerimento di una persona amica e mi sono sentita di farlo perchè ho vissuto in prima persona l'anoressia per un lungo periodo della mia adolescenza. Nel mio caso non seguivo un modello di magrezza ma rifiutavo il cibo come  mezzo per "archiviare" un forte dolore, avevo perso il ragazzo che amavo e mi sembrava impossibile poter vivere in quello stato di tristezza e sconforto, senza più meta e fine. Mio padre, da buon medico si è reso conto del problema che io riuscivo a mascherare bene e grazie a lui ed ai miei fratelli ho capito io stessa il problema. Ma non tutti sono così fortunati quindi se avete un'amico, un parente o se voi stessi soffrite di anoressia io vi chiedo di guardarvi dentro e ammettere a voi stessi il problema... questo sarà il primo passo per essere poi in grado di chiedere aiuto.
Anche se credete di non averne bisogno l'anoressia è una malattia e va curata come ogni altra malattia, con cure mediche....e amore.


Commenti

  1. grazie Reby, ci vuole chiarezza e giusta informazione per questa malattia che sembra frutto del "nostro tempo" ma è solo un modo diverso per esprimere il disagio e la sofferenza

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  2. è importante affrontare temi così complessi. portando la tua esperienza hai reso l'articolo autentico,è bello sapere che anche in un giochino così spensierato come stardoll si creano spazi in cui ti rendi conto che dietro lo schermo ci sono persone vere, con sentimenti e paure reali.
    se posso permettermi vorrei aggiungere che oltre ad anoressia e bulimia un disturbo legato all'alimentazione è l'obesità psicogena, altrettanto grave e difficile da affrontare, prenderne coscienza è l'unico modo per combatterli.

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  3. Grazie a te Francy per l'attenzione.Hai assolutamente ragione Yula e pensavo di occuparmi di quest'altro aspetto e delle altre forme di sovralimentazione in una seconda parte..ma sono molto felice per le vostre parole, l'intento era proprio questo..Solitamente chi soffre di queste malattie innanzitutto non si rende conto che sono vere e proprie malattie e che non ci si deve vergognare ma affrontarle e chiedere aiuto.
    Come ogni forma psicologica della malattia il prenderne coscienza è il primo passo, la non accettazione è ciò che più di ogni altra cosa crea danni immensi.

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