ONORE DI LADRO (3^ PARTE)
- Buon giorno Dottor Finch, si accomodi e ci scusi se l’abbiamo fatta attendere – poi con un gesto del braccio indicò Oliver - .. Conosce quest’uomo? –
- No! - rispose deciso il dottore - .. Le assicuro che è la prima volta che lo vedo .. A parte le foto –
- E’ strano - continuò l’ispettore - .. Lui giura di conoscervi, dice che l’altra sera lo avete curato voi dopo che il defunto Sig. Blackpool lo aveva soccorso portandolo a casa sua ridotto uno straccio a causa di un pestaggio … Allora? –
- Tutto ciò che posso dire, ispettore, è che non l’ho mai visto prima e che sicuramente ha una fervida fantasia. Horace non era certo il tipo di persona da raccattare uno sconosciuto per strada e portarlo a casa – sostò un attimo meditabondo - .. Avrà avuto tanti difetti, ma non era certo uno sprovveduto! –
L’ispettore non si scompose
- Quest’uomo – ed indicò di nuovo Oliver - ..Sostiene anche che ad uccidere il Sig. Blckpool sia stato il suo compagno, un giovane alto e biondo chiamato Gegè –
- Assurdo!! - scattò il dottore - .. L’ultimo accompagnatore di Horace non corrisponde a questa descrizione, e mai Horace ha avuto amici con questo nome .. o soprannome .. Ne sono più che sicuro perché Horace mi confidava sempre tutto!!! –
L’ispettore si grattò il mento, mentre Oliver vedeva il modo crollargli addosso.
- Così lei sostiene che costui menta? … -
Oliver scattò in piedi
- E’ lui che mente!!! – urlò esasperato - .. Io ero là ed ho visto tutto .. Ispettore è chiaro come il sole, vogliono incastrarmi!! – si bloccò un attimo per riflettere - .. E la servitù? Che dice la servitù? .. Qualcuno mi avrà pur visto quando mi hanno portato dentro ci ho passato un giorno intero in quella casa!!! … Santo Cielo Capo non mi sono inventato tutto!! –
La possente mano di Mc Rayan lo inchiodò di nuovo sulla sedia.
- Caro Oliver, la servitù è già stata interrogata ma quella sera era in libertà dalle 22,00 ed a sentir te sei arrivato in quella casa alle 4,00 del mattino –
- Si! .. Ma ci sono rimasto un giorno intero! .. Non è possibile che la servitù non sapesse della mia presenza .. E poi l’autista che ha aiutato il morto a caricarmi in auto .. – si guardò attorno distrutto - .. Perché il morto aveva un autista vero? .. –
Chandler scosse la testa
- Tutta la servitù di Blackpool consiste in un cameriere una cuoca ed una lavorante. Nessun'altro –
- Non è possibile Capo! – grido Oliver - .. Quel dandy non può avercela fatta da solo a caricarmi nell’auto .. –
- Appunto! – rispose l’ispettore guardandolo dritto negli occhi - .. Da solo non può avercela fatta … Quindi la tua versione non è sostenibile –
Oliver crollò la testa. Era in un guaio grande quanto una città. Tutto era contro di lui e la sua parola, che che ne dicesse la legge, valeva certo meno di quella di uno stimato dottore.
La voce dell’ispettore lo riportò alla realtà
- Mi dispiace Oliver ma devo ad arrestarti con l’accusa di omicidio –
Fece un cenno con la testa e Oliver fu letteralmente sollevato dalla sedia. Solo quando la porta della guardina si chiuse alle sue spalle poté dare sfogo a tutta la sua rabbia ed alla sua frustrazione. Fece un tale baccano che Chandler stesso fu costretto ad intervenire.
- Calmati figliolo! .. Se è a pedate che speri di sfondare il muro otterrai solo di romperti una gamba –
- Calmarmi?!! - urlò Oliver aggrappandosi alle sbarre della cella - .. Vorrei sapere cosa farebbe lei se avesse già mezza testa dentro al cappio del boia e si sapesse innocente!! –
L’ispettore era calmo, sembrava non aver nemmeno ascoltato le sue lamentele
- Così non otterrai nulla, domani mattina, con il trasporto prigionieri ti porteremo al carcere di Reading, per stanotte te ne starai qui –
Detto questo girò sui tacchi e scomparve.
Oliver scaraventò il cappello in un angolo della cella e si gettò sulla scomoda branda. Non poteva permettere che finisse così, quel bastardo di un dottore doveva pagarla. Era chiaro che lui ed il biondo chiamato Gegè erano complici nell’omicidio di Horace, ma come provarlo? La cosa basilare era che dietro le sbarre non avrebbe potuto combinare nulla, quindi era logico che se voleva salvarsi la pelle sarebbe dovuto uscire di lì. Ma come? L’unica occasione era il giorno dopo durante il suo trasporto a Reading, ma da solo non poteva farcela aveva bisogno di una mano , ma per averla doveva avvertire chi di dovere e per farlo aveva solo un mezzo. Ricominciò il baccano di prima e se possibile ne fece ancora di più e non smise fino a che l’ispettore Chandler non fu di nuovo davanti alla sua cella
- Stai esaurendo la mia pazienza Oliver!! .. Cosa diavolo vuoi ancora? –
- Siete in errore!! .. Io sono innocente!! … Lei deve almeno concedermi la possibilità di avvertire la mia povera madre malata … Devo dirle che sto bene .. Se viene a sapere di cosa sono accusato potrebbe anche venirle un colpo apoplettico!! .. Vuole avere sulla coscienza anche lei oltre che me?!! –
- Santo cielo Oliver!! .. Hai deciso di farmi piangere?!! … Tu non ce l’hai una madre!! .. –
- E’ informato male ispettore .. mia madre è viva è molto malata!!! … Lei non può essere davvero così senza cuore!!! –
L’ispettore si arricciò uno dei suoi baffi e sorrise furbamente.
- E va bene! .. fategli fare questa telefonata, ma che sia breve!! .. Così la smetterà di scassare i timpani a tutti con il suo infernale baccano!! –
Oliver fu accompagnato nell’ufficio dell’ispettore ed alla presenza del grosso irlandese fece la sua telefonata.
- Mamy? … Si sono io .. Non preoccuparti sto bene, solo che sono ospite dei ragazzi di Scotland Yard .. Nulla di serio, domani mi porteranno in un bel posto … Potrai venirmi a trovare … Non dimenticarti di quell’affare per domani mattina, va concluso a tutti i costi, conto su di te … Ti aspetto Mamy a presto e riguardati –
Il poliziotto lo guardava torvo. Oliver riagganciò e lo guardò con aria di sufficienza
- Mai avuta una mamy, irlandese? – e gli diede un buffetto sotto al mento.
Si ritrovò in cella in un batter d’occhio e stranamente ancora tutto intero. Quella notte Oliver non chiuse occhio, la sua vita era appesa ad un filo, il filo della speranza e dell’inganno. La mattina dopo era piuttosto nervoso e non aveva un bell’aspetto. Fu fatto montare sulla vettura adibita al trasporto prigionieri assieme a tre gendarmi e stranamente non gli furono messe le catene. La tensione era alle stelle e quando anche Mc Rayan salì, credette di morire. La voce dell’ispettore, però, lo riportò nel mondo dei vivi
- No Mc Rayan!! .. Tu no, mi servi qui alla centrale –
L’irlandese dette un’occhiataccia al povero Oliver che non poté fare a meno di salutarlo con un vago sorriso tirando un respiro di sollievo.
La vettura si mise in moto, mentre grosse gocce di sudore stavano calando lungo la sua faccia. Abbassò lo sguardo e per ingannare il tempo si mise a fischiettare piano, trascorsero una trentina di minuti, poi la vettura frenò bruscamente mandando tutti a gambe all’aria. Oliver scattò come un fulmine e colpì con una gomitata alla gola l’agente alla sua destra. Quello di fronte a lui, che si era già ripreso, gli saltò addosso, ma con una ginocchiata all’inguine lo mise fuori combattimento. L’ultimo gli sferrò un gancio mandandolo a sbattere sul fondo dell’abitacolo, stava per portarsi il fischietto alle labbra quando Oliver, afferrato un manganello a uno dei due agenti svenuti, lo lanciò al suo indirizzo colpendolo alla mascella e facendogli cadere il fischietto, poi con scatto felino gli si gettò contro e lo colpì con un diretto in piena faccia che lo mandò nel mondo dei sogni. Quando il terzo agente scivolò sul pavimento la porta della vettura si spalancò e Oliver saltò giù nascondendosi in un carretto piena d’immondizia che lo stava aspettando. Intanto l’autista della vettura stava imprecando contro un malcapitato carrettiere al quale si era rovesciata sulla strada tutta la legna che stava trasportando. Aiutato dal collega e dal carrettiere, che biascicava scuse e tabacco, riuscirono a spostare il carretto e la legna per far ripartire la vettura. L’autista, mentre stava riavviando il motore, inveì ancora contro l’uomo il quale piegò più volte la testa e sollevò il berretto per scusarsi di nuovo, ma quando il furgone si fu allontanato la sua bocca sdentata si spalancò in una risata catarrosa e sguaiata
- Ottimo lavoro!! – disse Oliver ripulendosi dalla spazzatura - ..Potevi riempirlo con qualcosa di più profumato però! . –
- Che vuoi farci – rispose l’amico ridendo - .. E’ l’unica cosa che ti tirano dietro e che non devi pagare! –
- Dovresti fare l’attore Murphy! .. Sei stato unico !! –
Disse rivolto al falso carrettiere
- Lo so! .. Lo so!! –
Rispose pulendosi le unghie nere al bavero sfilacciato della giacca. Si guardarono tutti e tre in faccia e poi scoppiarono a ridere.
- Come fuggito!!! – Urlò il dottor Edgar Finch.
- Si calmi – disse l’ispettore Chandler pacifico - … Lo riprenderemo, non è molto furbo, non andrà lontano –
- A me sembra che a non essere molto furbi siate un po’ in troppi!! .. – riprese furioso il dottore - .... Ma vi rendete conto che c’è un assassino a piede libero!! –
- Non è il solo mio caro dottore. Se dovessimo arrestare tutti gli assassini a piede libero Londra si spopolerebbe –
- Non è una risposta ispettore!! .. Il suo sarcasmo è fuoriluogo. Io adesso devo andare, ho degli impegni, vi prego di tenermi aggiornato su qualsiasi novità –
L’ispettore tirò una lunga boccata dal suo sigaro
- Quando verrà aperto il testamento? –
Il dottore lo guardò interrogativamente ed un po’seccato
- Fra due giorni. Perché? –
- Oh! .. Così, una semplice domanda. Buona giornata e non si preoccupi sarà il primo a sapere le novità –
Il dottore uscì dall’ufficio con fare sostenuto e l’ispettore iniziò a giocherellare con uno dei suoi baffi.
- Se mi avesse lasciato andare sulla vettura con quel poco di buono, adesso sarebbe nella prigione di Reading –
Protestò composto Mc Rayan, che aveva assistito costernato alla sfuriata del dottore
- Lo so Mc Rayan, adesso sarebbe in ospedale con qualche osso rotto e non sarebbe servito più a niente –
L’irlandese guardò il suo superiore dimostrando chiaramente di non aver capito
- Lascia perdere – riprese Chandler congedandolo con un gesto della mano - .. Al momento giusto capirai –
Poi portandosi i due indici alle labbra continuò pensando ad alta voce
- Spero solo di non essermi sbagliato sul suo conto .. Altrimenti ….. –
- Sei sicuro di non volere ancora il nostro aiuto? – domandò Murphy, il falso carrettiere.
- Vi ringrazio ragazzi - rispose Oliver alzandosi il bavero della giacca - Ma da ora in poi voglio agire da solo, è un bel guaio quello in cui sono finito e non voglio che altri ci rimettano. Avete già fatto molto e ve ne sono grato –
- Come Vuoi – continuò Murphy - .. Ma se hai bisogno chiama! –
- Puoi contarci!! – gli gridò Oliver scomparendo dietro l’angolo.
Oliver non sapeva da dove cominciare, decise però, che la cosa migliore fosse quella di tornare sul luogo del delitto. Non fu difficile ritrovare la strada, né tantomeno entrare nella elegante villetta a due piani, dove ormai la sorveglianza della polizia era stata tolta. La casa era deserta e Oliver dovette farsi violenza per riuscire a non riempirsi le tasche con tutto quel ben di Dio. Curiosò in tutte le stanze ad alla fine trovò quella del defunto Sig. Blackpool.
sono molto curioso di sapere come andrà avanti!!
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