ONORE DI LADRO  (4^ e ultima parte)

Non aveva la più pallida idea di quello che avrebbe dovuto cercare, ma sapeva che se voleva salvarsi dal cappio doveva trovare qualcosa. Si sedette sul bordo del letto pensando se avesse fatto la cosa giusta o meno. Se non avesse trovato qualcosa che avvalorava la sua ipotesi o meglio ancora avesse accusato il dottore poteva dirsi spacciato, visto che adesso, oltre che di omicidio, sarebbe stato accusato anche di evasione. Pensò che forse dentro una cassaforte avrebbe trovato quello che faceva al caso suo. Guardò dietro a tutti i quadri della stanza e finalmente la trovò. Non era un modello particolarmente complicato ed in poco tempo ne ebbe ragione. Davanti allo sportello aperto sorrise soddisfatto, il suo vecchio sarebbe stato orgoglioso di lui. La cassaforte era piena di soldi ma Oliver non li degnò, la sua vita, almeno per lui, valeva più di tutte quelle sterline. Tirò fuori tutti i fogli che pensava potessero essere interessanti e li gettò sul tappeto per esaminarli. L’unica cosa davvero interessante che trovò fu la copia del testamento di Blackpool. Con mani tremanti l’aprì e la lesse velocemente. L’estroso mecenate lasciava tutto il suo patrimonio e la casa all’esimo dottor Finch, designandolo come erede universale. Oliver si passò una mano sul mento mal rasato, era di certo un buon movente per uccidere visto che il defunto Sig. Blackpool non se la passava affatto male. L’unica cosa che non capiva era la dinamica del delitto. Lui era stato di certo una pedina importante, anzi fondamentale, il capro espiatorio. Allora perché farlo assistere al delitto? E soprattutto come poteva prevedere il Dottor Finch che Blackpool lo avrebbe salvato da Spike e si sarebbe invaghito di lui tanto da decidere di troncare con il biondo Gegè? Sembrava un maledetto colpo di fortuna, così fortuito da essere improbabile. Le coincidenze non esistevano, Oliver lo sapeva bene, tutto aveva una spiegazione logica e sentiva di essere vicino a scoprire la soluzione di quell’enigma anche se alcuni pezzi gli sfuggivano tra le dita evitando di andare ad incastrarsi dove avrebbero dovuto. Troppo assorto dai suoi pensieri si accorse in ritardo che c’era qualcun altro in casa. Sentì delle voce avvicinarsi dal corridoio, erano almeno in tre. Con il cuore in gola rimise tutto nella cassaforte e la richiuse. Spense la luce e si infilò sotto il letto appena in tempo. 
La porta si aprì e la luce si accese,  tre uomini entrarono nella stanza. Oliver poteva vedere solo le loro scarpe, due paia erano molti eleganti ma un paio erano piuttosto mal ridotte. Deglutì riconoscendo le loro voci, erano il dottore il biondo chiamato Gegè e quel farabutto di Spike. 
Oliver non voleva credere alle proprie orecchie, che accidenti ci faceva lì un uomo di Ronny e soprattutto cosa c’entrava in tutta quella faccenda? Lentamente, però, i pezzi del mosaico che gli erano sfuggiti fino ad allora iniziarono a trovare la loro collocazione. Spike ed il biondo si misero seduti mentre il dottore si avvicinò alla cassaforte. Oliver si girò per cercare di vedere meglio ed inavvertitamente diede una botta al comodino con il piede. Si sentì gelare, per un attimo il suo cuore smise di battere. Spike scattò in piedi come una molla estraendo la rivoltella, gli altri rimasero paralizzati dalla sorpresa. 
- Chi c’è?!! .. Esci fuori da lì sotto o ti buco come un colino!!! – 
Oliver sentì di essere arrivato al capolinea. Aveva fatto di tutto per sfuggire al boia, ma aveva solo ottenuto di finire trapassato da un maledetto proiettile. 
- Mi … Mi arrendo ..Non sparate .. – disse con voce strozzata e scivolò fuori da sotto il letto 
- Tu qui?!! - gridò il dottore 
Oliver sorrise a mezza bocca 
- Il mondo è piccolo Spike!! … Come sta Ronny? – 
L’energumeno lo spinse a sedere sul divano 
- Ha scoperto tutto!! – 
si lamentò il biondo, poi facendosi coraggio si avvicinò per esaminarlo con attenzione 
- Non capisco come Horace possa essere rimasto attratto da un uomo così rozzo .. Io gli volevo bene non doveva trattarmi in quel modo così orribile – lo guardò con odio - … E’ stata tutta colpa tua!!! .. Maledetto!!! – 
Finalmente Oliver capì il diabolico piano del dottore. 
- Sveglia bambola!! – disse rivolto al biondo - … il dottore si è servito di te … Ti ha fatto fare il lavoro sporco … Ha montato tutta questa messa in scena perché tua arrivassi ad ucciderlo in preda alla gelosia .. Ha fatto in modo che Blackpool mi trovasse e mi salvasse e che si prendesse una sbandata per me decidendo di mollarti … Chissà cosa ti ha raccontato il caro dottor Finch per farti vedere rosso fino al punto di ucciderlo. … - indicò Spike che se la stava ridendo - .. Chi credi che sia questo bel tipo? – 
- Un amico di Edgar .. Mi ha aiutato a nascondermi … - disse il biondo incerto 
- Sei uno stupido!! .. – sbraitò Oliver - … E’ stato lui a pestarmi in modo che Horace passando con l’auto mi salvasse e mi soccorresse!!! – guardò il dottore con aria truce - ..Scommetto che era lei l’accompagnatore di Horace in auto quella sera, sbaglio? - 
Il dottore sorrise in modo malvagio 
- Bravo! .. Hai capito tutto … Era un buon piano … semplice senza sbavature … Tu eri il colpevole perfetto, ma hai avuto l’indelicata idea di evadere e questo ha scombinato un po’ le cose .. Saremo costretti a fare noi giustizia – si lisciò la giacca - … Ero proprio io in auto con Horace, qualcuno doveva pur farlo passare dal posto giusto al momento giusto … - 
- Allora è vero!! - Strillò il biondo - .. Ti sei servito di me … Hai, hai mentito .. Apposta mi hai detto che lui era un ladro .. Per … Perché mi venisse in mente d’inscenare il furto … - 
Era paonazzo, troppo furioso per rendersi conto di essere in grave pericolo almeno quanto lo era Oliver. 
Il dottore lo zittì con un gesto secco della mano 
- Esatto!! .. Se il furto non l’avessi inscenato tu lo avrei fatto io, dopo che il nostro ladruncolo se ne fosse andato … Ma sei stato bravo, davvero molto bravo, oltre ogni aspettativa!! – 
Spike tossì 
- Si è fatto tardi Doc. liberiamoci di questi due imbecilli al più presto ed andiamoci a bere un goccio – 
Oliver si sentì mancare ma tenne duro, il biondo invece, si afflosciò come un sacco vuoto sul divano senza emettere un suono. Spike lo afferrò con forza, lo voltò e gli legò i polsi dietro la schiena, poi lo spintonò verso la porta, il dottore era dietro di loro con il biondo sulle spalle. Oliver sentì in bocca il sapore amaro del fiele, era furioso e disperato allo stesso tempo. Non voleva morire, ma al tempo stesso desiderava farla finita al più presto, non gli andava di essere scarrozzato per mezza Londra attendendo che un proiettile gli saldasse il conto. Decise che sarebbe morto dove voleva lui e quando lo voleva lui. Puntò i piedi e con mossa brusca tentò di sgusciare dalla presa di Spike, poteva anche funzionare, e se non avesse funzionato avrebbe avuto una morte rapida. Spike non fu colto impreparato, gli mollò una pedata dietro al ginocchio e lo mandò bocconi sul pavimento. 
- Cosa credi di fare? – sghignazzò cattivo poggiandogli la canna del revolver alla nuca. 
- Sputarti in faccia? – ironizzò Oliver sentendosi ormai alla fine 
Ci fu un attimo di silenzio assoluto poi la voce potente dell’ispettore Chandler rimbombò nella stanza 
- Polizia!! … Arrendetevi!!! .. Gettate le armi! .. Siete tutti in arresto!! – 
Oliver alzò la testa di scatto e vide la stanza riempirsi di agenti primo fra tutti il gigantesco irlandese che immobilizzò Spike colpendolo al mento con un gancio da manuale. La pistola gli cadde di mano e finì accanto al ginocchio di Oliver che come uno stupido iniziò a piangere senza riuscire a controllarsi. Le sue erano lacrime di gioia. Era vivo, ancora non riusciva a crederci. Con una certa fatica si alzò e si diresse barcollando verso l’ispettore Chandler che lo stava fissando con quella sua espressione sarcastica ed indisponente. 
- Lo sapevo!! .. Lo sapevo Capo che dentro quella testona c’era un gran bel cervello!!! .. Lei è un genio .. Il genio dei geni!! – 
Chandler gli slegò i polsi con aria falsamente contrariata 
- Il suo tempismo è stato perfetto!! … Ma come ha fatto .. Voglio dire … - 
- E’ semplice .. – disse mettendosi in bocca mezzo sigaro spento - … Ho voluto fidarmi del tuo codice d’onore e ti ho lasciato evadere – 
- Cosa?!! … - esplose Oliver - … Mi ha lasciato fuggire?!! – 
- Certo .. – continuò l’ispettore avvicinandosi alla cassaforte - .. Ti ho lasciato fuggire e ti ho messo un mio uomo alle costole .. Sapevo che avresti voluto fare di testa tua e venire a capo di questa faccenda .. Diciamo pure che mi sono servito di te ed ho fatto bene! – 
- Mi ha fatto rischiare la pelle!! Mi ha fatto fare il lavoro al posto suo!! .. Questa poi!! .. Io!! - 
Fece per alzare un pugno all’indirizzo di Chandler ma lo sguardo assassino di Mc Rayan lo fece demordere. 
- Avevi ragione, quella volta ti facesti beccare pur di non aggredire la tua vittima … Ma continuo a pensare che tu l’abbia fatto perché non sei un ladro in gamba .. – 
- Ah si? – rispose Oliver guardandosi le punte delle scarpe. 
L’ispettore annuì compiaciuto. 
- Allora sa dirmi che ore sono? – 
- Certo! – ed infilò la mano nella tasca del panciotto per estrarre il suo cipollone d’oro. 
La sua faccia da compiaciuta divenne paonazza. Estrasse la mano ma non c’era nulla. Davanti a lui, con aria spavalda, Oliver stava facendo dondolare un bell’orologio d’oro da taschino. 
- Ladro!! –  Esclamò l’ispettore 
- Allora lo ammette!! – 
- Quando me lo hai preso?!! – 
- Che importanza ha? .. Gliel’ho preso e questo basta!! – 
L’ispettore glielo strappò di mano 
- Perché non te ne compri uno come fanno tutti, invece di rubarlo al tuo prossimo? – 
Oliver lo guardò stupito 
- E rischiare di farmelo rubare da qualche ladruncolo di strada? .. Giammai ispettore, giammai!!! – 
Chandler lo afferrò per il bavero ed avvicinò il volto al suo 
- Ringrazia il cielo che sono di buon umore altrimenti ti avrei dato in pasto a Mc Rayan e allora potevi dire addio alla tua onesta carriera di ladro!! – 
Lo mollò ed Oliver gli fece una profonda riverenza 
- Non mi dimenticherò della sua benevolenza Capo … - 
E guardando di sfuggita il grosso irlandese che si stava avvicinando schizzò via con la velocità di una lepre e si dileguò lungo il corridoio 
- Devo inseguirlo Ispettore? – domandò Mc Rayan 
- Non aver fretta … prima o poi come la risacca porta a riva l’immondizia il nostro Oliver varcherà di nuovo la soglia di Scotland Yard .. il lupo perde il pelo ma non il vizio, Mc Rayan, non dimenticarlo mai!!! – 
E congiungendo le mani dietro la schiena uscì masticando il suo sigaro felice che quel filibustiere se la fosse cavata anche questa volta. 


FINE


Commenti

  1. Davvero molto carino! Mi sono divertito :)

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  2. non mi piacciono le storie a puntate...... ;) ho aspettato e lo letto tutto insieme :)bel racconto lollo

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