LE CINQUE PRINCIPESSE GIOIELLO

LE CINQUE PRINCIPESSE GIOIELLO


C’era una volta, in un regno pacifico e sereno, un vecchio re che aveva cinque bellissime figlie: Ametista, Diamante, Giada, Perla e Topazio. La più grande, Ametista, aveva 17 anni e la più piccola, Topazio, ne aveva 12. Le principesse erano molto buone e dolci ed accudivano il padre malato con tanto amore. Ma come tutti sapete la tranquillità e la felicità spesso trovano grandi ostacoli sulla loro strada. E questa storia, come molte altre, racconta di uno di questi ostacoli. 
Un giorno il re chiamò Ametista e le fece un discorso che sapeva non sarebbe piaciuto alla fanciulla 
- Io non vivrò ancora a lungo … Ed il regno ha bisogno di una regina. Ti dovrai sposare al più presto perché la legge vieta ad una principessa di salire al trono senza uno sposo.. - 
Come previsto dal saggio re la fanciulla si disperò. Non voleva che il padre morisse, ma ciò che aveva detto era vero e quindi dovette obbedire. Fu deciso di dare un gran ballo e d’invitare tutti i principi dei regni vicini affinché la principessa potesse trovare il suo sposo. Ci vollero molti giorni per organizzare la festa e durante questo periodo di febbrili preparativi un abile gioielliere si presentò a corte. Disse di avere un gioiello degno della futura sposa ed il re lo ricevette ansioso di vedere di cosa si trattasse. L’abile orafo era in realtà una bella donna dal volto crudele e dai lunghi capelli argentati. Il re ne rimase molto colpito e lo fu ancora di più dopo aver visto le sue stupende creazioni. 
- Sono tutte molto belle - disse - … Non saprei quale scegliere … - 
La donna allora gli mostrò un anello d’oro con incastonato un enorme diamante azzurro 
- Indossi questo – disse melliflua - .. Il diamante azzurro aiuta nelle decisioni difficili … - 
Il re la ringraziò e s’infilò l’anello al mignolo della mano sinistra. Fu allora che qualcosa di oscuro e malvagio s’impossessò del povero sovrano. All’improvviso si sentì di nuovo giovane e forte e tutti i suoi acciacchi sembrarono svaniti. Guardò la donna e la trovò bellissima. 
- Tu sarai la mia nuova regina!!! - disse con voce decisa lasciando tutti i presenti a bocca aperta - … E regnerai al mio fianco!!! – 
Lei sorrise soddisfatta sfidando i presenti con lo sguardo 
- Non ci sarà un ballo domani!! … - continuò il re - Ci sarà un matrimonio!! .. – 
Spaventatissimo, uno dei valletti fuggì per andare ad avvertire le principesse 
- Venite presto, mie Signore!!! – urlò disperato irrompendo senza il consueto cerimoniale nelle stanze delle principesse - … Il re è impazzito!! Vuole sposare l’orafa!! – 
Le cinque principesse lo guardarono incredule 
- Ne sei certo?!!! - dissero in coro 
- Si! .. Si! .. Non sembra più lui .. E’ come posseduto, quella donna deve essere una strega! – 
Le principesse si precipitarono nella stanza del re preoccupatissime 
- Padre!!! – urlarono circondandolo - … State bene? .. – 
L’uomo sorrise in modo cattivo guardandole con rabbia 
- Mai stato meglio!! … - ed indicò la donna al suo fianco - .. Vi presento Zagara! .. La mia futura regina e la vostra matrigna!! – 
Le cinque principesse si strinsero l’una all’altra spaventate dall’atteggiamento e dalla decisione del padre, non lo riconoscevano più. 
- Ma padre - azzardò Ametista - … Avevate deciso di abdicare in mio favore – 
- Ma padre … - continuò Diamante - … La vostra salute è precaria … - 
- Ma padre … - rincarò Giada - … Avevate sempre detto che non avreste mai avuto un’altra regina oltre alla mamma … - 
- Ma padre … - disse Perla - … Avevate sempre detto che vi bastavamo noi … - 
- Ma padre … - piagnucolò Topazio - … Io non voglio questa donna come matrigna … - 
Davanti a tutte quelle eccezioni il re sembrò esitare, fu allora che Zagara s’intromise 
- Fuori!!! … Fuori tutti!!! … - ordinò rivolta ai servitori - … Sono cose private!!! – li guardò tutti con occhi strani ed i poveretti, anche se non volevano, furono costretti ad andarsene. Ametista s’indignò. 
- Coma osa?! … - disse decisa -  Non è ancora la regina! Non può dare ordini a nessuno!!! – 
- Giusto!! – dissero le sorelle in coro frapponendosi fra lei ed il padre. 
Zagara rise cattiva 
- Siete solo delle piccole impiccione!!! … Ma vi metterò al vostro posto!! – 
Mosse le mani come se stesse disegnando qualcosa nell’aria e dal grosso anello che portava al dito scaturì una luce verde che investì le cinque principesse. Un lampo accecante illuminò la stanza e quando svanì al posto delle principesse c’era un bellissimo diadema d’oro con incastonate cinque pietre preziose di raro splendore e bellezza. Al centro una grande ametista alla sua destra uno splendido diamante ed alla sua sinistra una meravigliosa giada poi una luminosa perla ed una scintillante topazio. Zagara raccolse il diadema ridendo e se lo mise sulla testa. Come l’ebbe poggiato sui capelli le sue vesti si trasformarono in un suntuoso abito da cerimonia ed i capelli si raccolsero in una elaborata acconciatura. Il re la guardava affascinato sembrava non essersi reso conto di ciò che era accaduto alle sue amate figlie. 
Il giorno dopo tutti i reali che erano stati invitati per il ballo si ritrovarono a partecipare ad un suntuoso quanto inaspettato matrimonio. Nessuno parve accorgersi dell’assenza delle cinque principesse. L’incantesimo gettato da Zagara sul castello era stato veramente potente. La cerimonia si svolse senza incidenti ed alla fine Zagara ottenne ciò che aveva desiderato. Era diventata regina e con il povero re sotto il sortilegio del diamante azzurro tutto il regno sarebbe stato suo. 
In mezzo a tutti quei festeggiamenti nessuno fece caso ad un giovane paggio che aveva assistito alla cerimonia con crescente disagio e sospetto. Il giovane si aggirava fra gli invitati chiedendo a tutti che fine avessero fatto la principessa Ametista e le sue sorelle, ma nessuno seppe dargli una risposta, anzi tutti risero di lui dandogli del pazzo: di quali principesse andava parlando? Ben presto il giovane si rese conto che tutto il palazzo era sotto l’effetto di una magia potente e malvagia, capì anche di esserne immune e si domandò il perché. Scivolò furtivo fra gli invitati e si addentrò nel castello nella speranza di trovare qualche traccia delle principesse. Cercò in lungo ed in largo ma non trovò nulla. Nel frattempo la notte era calata e gli invitati avevano lasciato il palazzo. Si ritrovò, così, solo in quei corridoi bui e silenziosi. Guidato dalle risa crudeli della novella regina si avvicinò alla stanza del re e furtivo come un gatto scivolò dentro nascondendosi dietro ad un pesante tendaggio. Quello che vide lo lasciò senza parole. Il vecchio re era imprigionato dentro ad un enorme cristallo che fluttuava a mezz’aria roteando lentamente e la regina aveva perso il suo regale aspetto tornando ad essere l’ambigua e crudele orafa che aveva ingannato il re. Zagara poggiò il diadema su un cuscino di velluto e lo guardò sorridendo vittoriosa 
- Avete visto piccole sciocche?! … - disse - … Ho vinto io!! … Io sono la regina e voi … Voi siete solo l’ornamento della mia corona! .. Non siete nulla!! … Nulla!!! – 
Il giovane aveva paura anche a respirare, ma non si mosse. Aspettò che la regina si fosse addormentata e poi uscì dal suo nascondiglio. Camminando in punta di piedi, ed evitando di passare vicino al cristallo che imprigionava il re, arrivò davanti al diadema e con titubanza ed una certa paura, allungò una mano e lo toccò. Non successe nulla. Si fece coraggio e lo sollevò dal cuscino, ancora nulla, allora con decisione lo infilò nella sua sacca ed uscì dalla stanza. Aveva il cuore in gola ed i sudori freddi. Quando ebbe messo una buona distanza fra lui e la lugubre camera si fermò ed entrò nella prima stanza che trovò aperta. La luce della luna piena filtrava dalla finestra e si rese conto di essere nella camera di una delle principesse. Si mise a sedere per terra e tirò fuori il diadema. Lo guardò da tutte le parti, poi si soffermò sulle pietre. La strega aveva trasformato le principesse nelle pietre di cui portavano il nome, disperato crollò le spalle. Cosa poteva fare lui? Fu allora che il giovane si soffermò a pensare sul fatto che la magia della regina non avesse funzionato su di lui. Come mai? Cosa aveva di diverso dagli altri? In quel momento il pendente che aveva al collo scivolò fuori dal giacchetto e la luce della luna lo fece brillare. Dentro la pietra di colore latteo sembrò accendersi un fuoco. Il suo prezioso opale l’aveva protetto. Il vecchio saggio che gliel’aveva donato gli aveva detto che era un potente amuleto, lui non ci aveva mai creduto, adesso, però, iniziarono a venirgli dei dubbi. Forse quel vecchio strampalato gli aveva detto la verità. Si sfilò la collana e tolse il monile dalla catena, se lo rigirò tra le mani poi, senza pensarci, lo poggiò sulla punta più alta del diadema in corrispondenza dell’ametista. Fu allora che la stanza s’illuminò a giorno, il giovane si coprì gli occhi con il braccio e quando la luce svanì davanti a lui c’era la principessa Ametista. I due giovani si guardarono spaventati. 
- Tu chi sei? … - domandò la principessa colpita dalla sua bellezza 
- Io … Io sono un paggio … E voi chi siete? – rispose il giovane stregato dalla sfolgorante avvenenza della fanciulla 
- Io sono la principessa Ametista … Hai spezzato l’incantesimo che mi teneva prigioniera? – 
Il giovane annuì incredulo, ma lei guardò il gioiello con tristezza 
- Ma le mie sorelle sono ancora prigioniere – 
Il giovane si alzò e raccolse il diadema porgendoglielo 
- Siete voi la legittima regina … Forse se sarete voi ad indossarla … - 
Lei scosse la testa 
- Non posso diventare regina fino a che non sposerò un principe. Solo allora succederò a mio padre – 
Guardò il giovane e gli sorrise - … Ti sono molto grata per il tuo aiuto, ma è tutto inutile … Quella donna è una strega malvagia e potente, ha vinto lei … - 
- No! – disse il giovane deciso - Non ha ancora vinto! … Noi abbiamo questo  - e strinse l’opale nel pugno - Ha spezzato il vostro incantesimo ed ha protetto me dalla magia che aveva avvolto il castello vorrà pur dire qualcosa? – 
La principessa si asciugò le lacrime 
- Hai ragione ma sembra che abbia perso ogni potere … cosa possiamo fare? – 
Il giovane rimise il diadema nella sacca e la prese per mano 
- Seguitemi!! … Ho un’idea … - 
Tornarono nella stanza del re e quando la principessa vide il padre imprigionato nel cristallo quasi urlò. Per fortuna il giovane fu veloce nel tapparle la bocca 
- Silenzio – bisbigliò - … O quella strega si sveglierà … - 
Ametista si avvicinò al cristallo e lo abbracciò piangendo. Le sue lacrime calde toccarono il cristallo freddo che si sciolse come ghiaccio al sole lasciando scivolare a terra il povero re. L’amore della figlia era stato più potente di qualsiasi sortilegio. I due giovani si guardarono meravigliati e speranzosi e la loro attenzione fu attratta dall’anello che il sovrano portava al mignolo. 
- Non è suo – mormorò la principessa 
- Deve essere stato questo che lo ha stregato .. – rispose il giovane e con decisione lo sfilò dal dito. 
In quel momento la regina si svegliò urlando 
- Maledetti!! … Ve ne pentirete!! … Lui è mio, tutto è mio!!! … - 
I due giovani si abbracciarono spaventati. Cosa potevano fare contro l’ira di quella strega così potente? 
La regina mosse le sue lunghe dita affusolate e dal suo malefico anello uscì una luce rossa che si diresse verso il giovane paggio. Istintivamente si riparò il volto con la mano con la quale stringeva l’anello appena tolto al re e la luce rossa colpì la pietra. 
- No!!! – urlò la strega furibonda 
La luce rossa fu assorbita dal diamante azzurro e subito dopo fu rigettata verso chi l’aveva mandata. Il sortilegio colpì la strega che si dissolse in migliaia di pagliuzze rosso fuoco e fu poi assorbita di nuovo dal diamante azzurro. La stanza tornò nel buio e la principessa ed il giovane si abbracciarono di nuovo, stavolta per la felicità e non per paura. 
- Ce l’hai fatta!!! – esordì Ametista piangendo di gioia e senza pensarci lo baciò sulle labbra. Entrambi avvamparono e colmi d’imbarazzo si staccarono allontanandosi 
- Cosa è successo? – domandò il vecchio re cercando di alzarsi. 
Il giovane lo aiutò poi lui e la figlia gli raccontarono tutto. Alla fine tutti e tre guardarono il diadema che teneva ancora imprigionate le altre quattro principesse 
- Come farò senza le mie adorate figlie? – disse il re disperato 
- Come farò senza le mie amate sorelle? – gli fece eco Ametista 
- Forse … - disse il giovane - … Se questo diadema fosse indossato dall’unica vera legittima regina l’incantesimo potrebbe spezzarsi … - 
- E’ giusto!! – disse il re speranzoso - … Devi sposarti subito .. - continuò rivolto alla figlia 
La principessa guardò il giovane ed arrossì di nuovo 
- Ma io … - Mormorò - … Io dovrei sposare un principe e lui non lo è … - 
Ed indicò il suo salvatore. Il re guardò i due giovani e sorrise 
- Ha dimostrato valore e coraggio degni di un principe .. Ed anche furbizia ed intelligenza … Forse potremmo … - 
A quel punto il giovane fece un profondo inchino e si rialzò sorridendo 
- Vedete .. – disse con evidente imbarazzo - … Io in realtà sono un principe … Ero fuggito dal mio regno perché volevano farmi sposare una principessa che non conoscevo e non amavo … - guardò Ametista con occhi adoranti - … Sono il principe Zaffiro .. al vostro servizio … - 
Il re unì le loro mani al colmo della felicità i suoi occhi erano lucidi di lacrime di gioia 
- Allora annunceremo le nozze … Domani vi sposerete!!! – 
Il giorno dopo furono celebrate le nozze davanti ad una folla di invitati nobili e non che nulla si ricordavano di quanto accaduto il giorno precedente e che trovarono alquanto strano che le quattro sorelle della futura regina non fossero presenti alle sue nozze. Alla fine della cerimonia, quando il re incoronò Ametista il sortilegio finalmente si dissolse e le quattro principesse tornarono ad essere le dolci figlie di sempre. Sorprese e felici corsero ad abbracciare il padre e la sorella. Solo allora l’intero regno poté finalmente festeggiare le nozze dell’amata regina. La regina Ametista ed il re Zaffiro avrebbero regnato saggiamente per molto, molto tempo amati dai propri sudditi e non avrebbero più incontrato ostacoli alla loro felicità. 

FINE


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